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Lingua italiana
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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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La lingua italiana <20> l'idioma di it.wiki, la versione che state sfogliando di Wikipedia.
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Italiano (Italiano)
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Parlato in: Italia ed altri 29 paesi.
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Persone: 70 milioni
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Classifica: 19
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Famiglie linguistiche: Indoeuropee
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Italiche
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romanze
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Italiano
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Stati ufficiali
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Paesi: Unione europea, Italia, San Marino, Slovenia, Croazia, Citt<74> del Vaticano, Svizzera
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Regolata da: Accademia della Crusca
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Classificazione
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ISO 639-1 it
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SIL ITN
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Estratto in lingua
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Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo - Art.1
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{{{estratto}}}
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica
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Un grafema fonetico Questa pagina potrebbe contenere caratteri Unicode.
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Wikipedia:Progetto Lingue Si invita a seguire lo schema del Progetto Lingue
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L'Italiano (Ascolta ascolta?) <20> una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee. Esiste un gran numero di dialetti neo-romanzi.
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L'italiano moderno <20>, come tutte le lingue nazionali, un dialetto che <20> riuscito a far carriera; ad imporsi, cio<69>, come lingua ufficiale di una regione molto pi<70> vasta di quella originaria. In questo caso fu il dialetto fiorentino, parlato a Firenze, a prevalere, non tanto per ragioni politiche - come spesso capitava - ma per il prestigio culturale di cui era portatore. Il toscano, ed il fiorentino illustre (in quanto arricchito di prestiti dal siciliano, francese e latino) in particolare, era in effetti la lingua nella quale scrissero Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, considerati i tre massimi scrittori italiani. Naturalmente, era anche la lingua colta della citt<74> di Firenze, stimata per la sua prosperit<69> culturale lungo i secoli e per la sua splendida architettura.
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Indice
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* 1 Influenze linguistiche
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* 2 Dialetti
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* 3 Presenza nel mondo
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* 4 Fonetica
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o 4.1 Vocali
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o 4.2 Consonanti
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* 5 Alfabeto
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* 6 Voci correlate
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Influenze linguistiche
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Prima dell'avvento dell'Impero romano, <20> l'etrusco ad essere parlato in Toscana e nel Lazio settentrionale ("Tuscia"). Se la lingua etrusca <20> stata cancellata nel corso di qualche secolo dall'avvento del latino, dopo la conquista romana, la sua influenza pu<70> esser rimasta nel sostrato del toscano, ma la questione <20> ampiamente dibattuta. Il latino volgare divenne ben presto la lingua parlata in Italia e in gran parte d'Europa. Data la durata e la qualit<69> della dominazione romana sul Continente, <20> facile capire perch<63> il latino sia la base di moltissime lingue europee. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, nel 476, la Toscana vide arrivare gli Ostrogoti e i Longobardi (secoli V e VI), popolazioni provenienti dal nord e dall'est dell'Europa. Esse influenzarono la lingua della regione solo nel lessico, le altre caratteristiche restarono pi<70> o meno immutate. Il toscano resta una delle parlate romanze pi<70> conservative e vicine al latino.
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Dialetti
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I numerosi dialetti italo-romanzi possono essere classificati in base alle loro comuni origine linguistiche. Provengono tutti dal latino, ma i sostrati delle lingue precedenti alla conquista romana e soprattutto i superstrati dovuti ai contatti con vari popoli hanno differenziato da regione a regione lo sviluppo di ogni parlata locale. Recentemente si tende a isolare i dialetti settentrionali (romanzi occidentali) da quelli centro-meridionali ("romanzi orientali"): la distinzione viene amplificata soprattutto per motivi politici, supponendo un'origine "celtica" dei dialetti settentrionali. In realt<6C> il sostrato celtico (ammesso che sia esistito) pu<70> aver influito sui dialetti "gallo-italici", non certo sul veneto; che i dialetti settentrionali (anche quelli cosiddetti "gallo-italici") sono pienamente romanzi e non celtici; che i dialetti settentrionali condividono molte caratteristiche morfologiche con i dialetti del resto d'Italia (come i plurali non sigmatici); che soltanto fonologicamente si pu<70> parlare di "romanzo occidentale", ma la caduta delle vocali atone non avviene solo al Nord ma anche in molte parti del Sud specialmente in Campania, Molise e Puglia. E' altres<65> vero che i dialetti del Nord sono anche definiti gallo-italici o gallo-romanzi non per questioni "politiche", ma per la presenza delle cosiddette vocali turbate come <20> ed <20> in Lombardia, Emilia-Romagna (province di Piacenza e Parma), Piemonte e Liguria; per la presenza di strutture grammaticali note come "gallicismi" e riscontrabili anche in francese o spagnolo: sun/sum dr<64> a mangi<67>/mangi<67>/mai<61>/magn<67>/magnar/magn<67>r/magner come je suis en tren de manger in francese o estoy en tren de comer in spagnolo; per la possibilit<69> della formulazione delle frasi interrogative tramite una sorta di "inversione" (fenomeno diffuso in Lombardia ed Emilia-Romagna) come in francese (piacentino "mangi?": te a t' mang? che pu<70> essere reso con te mangiat?); la vocale a accentata tende a diventare <20> oppure <20> specialmente in varie zone del Piemonte e dell'Emilia-Romagna (altro elemento riscontrabile anche in francese); presenza della nasalizzazione della n (come in francese) in vari dialetti. Ovviamente, queste caratteristiche che mettono in luce alcuni riflessi di un'antica lingua celtica, la lingua di sostrato del territorio, non sono riscontrabili (almeno cos<6F> massicciamente e contemporaneamente) in Veneto, Trentino e Friuli-Venezia Giulia che sarebbero inscritte in un'area linguistica non gallo-romanza. La presenza di vocali turbate <20> ed <20> che per alcuni studiosi <20> il residuo di un substrato celtico, per altri sarebbe invece un superstrato germanico portato con le invasioni barbariche alla caduta dell'Impero Romano. Il tratto pi<70> caratteristico <20> la lenizione, una caratteristica tipicamente romanza-occidentale. Un tipo di lenizione si <20> comunque recentemente sviluppato anche al sud, sia pur con caratteristiche diverse, ed in Toscana (attestata dal XVI secolo) con modalit<69> particolarissime che le hanno fruttato il nome di "gorgia". Al giorno d'oggi molti linguisti sono concordi nel raggruppare gli idiomi gallo-italici italiani, quelli retoromanzi e veneti in un unico sistema: il sistema linguistico reto-cisalpino (Atti del convengo internazionale degli studi sulle lingue romanze dell'Italia del Nord, Trento, 21-23 ottobre 1993) non certo per ragioni "politiche" o per volont<6E> di secessione dal resto della penisola. Secondo questa teoria, gli idiomi retoromanzi costituiscono una variet<65> pi<70> conservativa di una lingua "padana" comune (da intendersi "della Val Padana", "settentrionale" e non da interpretare con riferimenti alla politica) assestatasi nell'alto medioevo. Viene aggiunto che la variante centro-occidentale di questa lingua ha in seguito assorbito numerose innovazioni di origine francese, dando luogo agli idiomi del gruppo cisalpino (idiomi galloromanzi italiani e veneto). Molti linguisti sono concordi nel sostenere che i cosiddetti "dialetti" del Nord, delle province di Massa Carrara, Pesaro Urbino, Campania, Puglia meridionale (Salento), Basilicata, Calabria e Sici
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* Dialetti settentrionali (romanzo occidentale con elementi di transizione verso il romanzo orientale)
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o Gallo-italici:
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+ piemontese (Torino, Asti, Cuneo, Alessandria, Vercelli)
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+ lombardo orientale (Bergamo, Brescia, Crema)
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+ lombardo occidentale o insubre (Insubria)(Milano, Monza, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Lodi, Novara, Verbania, Canton Ticino)
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+ genovese o ligure (Genova, La Spezia, Savona, Imperia, Appennino Alessandrino, Appennino Piacentino)
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+ emiliano (Pavia, Oltrep<65> Pavese, Piacenza, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna)
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+ romagnolo (Ravenna, Forl<72>, Cesena, Rimini, Pesaro, Urbino, Repubblica di San Marino)
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o veneto (Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Belluno, Rovigo, Trento, Trieste e Venezia Giulia)
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o friulano (Friuli Venezia Giulia: Udine, Pordenone)
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o istrioto
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* Dialetti centro-meridionali (romanzo orientale)
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o Dialetti toscani
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+ toscano (Firenze, Siena, Pisa, Lucca, Arezzo)
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+ corso (Corsica)
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o Centro :
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+ romanesco (Roma)
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+ viterbese
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+ umbro
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+ marchigiano (centrale) (Marche)
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+ cicolano-reatino-aquilano
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+ aquilano (L'Aquila)
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o Sud:
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+ abruzzese (Pescara)
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*
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o
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+ campano (Napoli)
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+ lucano
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+ pugliese- Salento escluso (Bari)
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o Estremo sud:
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+ salentino (Lecce)
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+ calabrese (Reggio Calabria)
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+ siciliano (Palermo)
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(Nota: il pantesco, dialetto siciliano di Pantelleria, ha forti influssi arabi)
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I dialetti della Sardegna (sassarese, logudorese e campidanese, il gallurese invece, simile al corso oltremontano, appartiene alla categoria dei dialetti italiani centromeridionali) e gli idiomi retoromanzi (romancio, ladino, friulano) non possono a rigore essere considerati dialetti "italiani", anche se qualche linguista ritiene che quest'ultimi siano i residui di una "latinit<69> occidentale" che in passato comprendeva tutta la pianura padana, formando cos<6F> un diasistema che andava dall'Istria fino alla Spagna (Alicante), lasciando probabilmente fuori il veneto, l'idioma romanzo occidentale pi<70> simile al romanzo orientale, sia per la fonotassi che perla morfologia e anche il lessico.
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Presenza nel mondo
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L'italiano <20> unica lingua ufficiale in Italia e San Marino. Nella Citt<74> del Vaticano <20> usata correntemente ed <20> la lingua coufficiale della Santa Sede con il latino. <20> una lingua ufficiale (insieme allo sloveno) in qualche comune costiero della Slovenia e in Istria (Croazia) accanto al croato. <20> anche una delle lingue ufficiali in Svizzera (10% dei parlanti) - e precisamente nel Canton Ticino e nei Grigioni- insieme a Tedesco (63%), Francese (25%) e Romancio.
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L'italiano <20> per<65> diffusissimo a Malta, dove molti lo parlano e pi<70> o meno tutti lo capiscono (il presidente maltese in carica dal 1999 si chiama Guido de Marco), e dove fu lingua ufficiale fino al 1931, nelle zone costiere della Dalmazia (Croazia) e in Albania. Buona diffusione ha anche nelle ex-colonie italiane in Africa: Libia (dove <20> lingua di lavoro, insieme all'inglese), Eritrea, Etiopia e Somalia (in quest'ultimo Paese <20> stata lingua ufficiale fino al 1963 e usata nell'insegnamento universitario fino al 1991, allo scoppio della guerra civile). In altre nazioni, a causa della forte e prolungata emigrazione italiana nel mondo, esistono importanti comunit<69> italiane (Stati Uniti, Sud America (specialmente Brasile e Argentina), Australia, Canada, Francia, Germania e Belgio soprattutto), che oggi cercano di recuperare e tramandare a figli e nipoti la loro cultura e lingua d'origine.
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Notiamo infine come la lingua italiana, pur classificandosi solo al 19<31> posto tra le lingue pi<70> parlate al mondo (70 milioni di parlanti circa), <20> la terza pi<70> studiata come lingua straniera, dopo inglese e francese e prima di tedesco e spagnolo. Questo grazie al fascino che l'Italia ha nel mondo e all'opera preziosa degli Istituti italiani di cultura. Considerando coloro che lo parlano come seconda lingua, il numero sale a 120 milioni.
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Secondo uno studio della Unione Europea, <20> al secondo posto come lingua pi<70> parlata nell'ambito europeo (16%), accanto a francese e inglese, ma diventa la quarta (18%) se si considerano le lingue parlate e studiate [1].
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Purtroppo, nel 2005, l'italiano <20> uscito dal gruppo ristretto delle lingue stabili dell'Unione Europea, al quale appartengono l'inglese, il francese e il tedesco ([2])
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Fonetica
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Vocali
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fonema parole
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[a] nave, galassia
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[e] pianeta, rete
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[?] sfera, zero
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[i] mito, riso
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[o] confronto, ordine
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[?] vuoto, bucolico
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[u] numero, nulla
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Nota:
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<EFBFBD> possibile ascoltare anche la vocale [?], come completamento del suono di una consonante. Essa nella lingua scritta viene o tralasciata o trascritta come 'e'.
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Esempio:
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"La C di 'cento' si legge 'ce'"
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in cui "ce" viene solitamente letto [??] piuttosto che [?e]
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Consonanti
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Tra parentesi quadre gli allofoni di [n] alveolare.
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Bilabiale Labiodentale Dentale Alveolare Postalveolare Palatale Velare
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Nasali m [?] [n] n ? [?]
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Occlusive p b t d k g
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Fricative f v s z ?
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Affricate ? ? ? ?
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Vibranti r
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Vibrati ?
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Laterali l ?
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Approssimanti j w
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Alfabeto
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L'italiano utilizza 21 lettere dell'alfabeto latino. In effetti k, j, w, x, y esistono solo in parole d'origine straniera o come varianti grafiche di scrittura (ad es. in Pirandello gioja invece di gioia). Esistono accenti grafici sulle vocali: in particolare quello acuto (<28>) solo sulla e (raramente sulla o e sulla a; una grafia ricercata li esigerebbe anche su i e u dal momento che sono sempre "vocali chiuse") e quello grave (`) su tutte le altre. L'accento circonflesso (^) serve per indicare la contrazione di due vocali, in particolare due /i/. L'accento grafico <20> obbligatorio sulle parole tronche (o ossitone o meglio ancora "ultimali"), che hanno cio<69> l'accento sull'ultima sillaba e finiscono per vocale. Altrove l'accento grafico <20> facoltativo, ma utile per distinguere parole altrimenti omografe.
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Voci correlate
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* Lingue parlate in Italia
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* Grammatica italiana
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* Lingua volgare
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* Placiti cassinesi
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* Indovinello veronese
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Lingue ufficiali dell'Unione Europea
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Ceco | Danese | Estone | Finnico | Francese | Greco | Inglese | Italiano | Lettone | Lituano | Maltese | Olandese | Polacco | Portoghese | Slovacco | Sloveno | Spagnolo | Svedese | Tedesco | Ungherese
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Ricavato da "http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_italiana"
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Categorie: Lingua italiana | Lingue | Lingue romanze
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